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Federalismo fiscale

Sogei - Società Generale d’Informatica S.p.A. IFEL

29/04/2013 - Comunicato Stampa

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Approvate dal CdM le prime note metodologiche per i fabbisogni standard di Comuni e Province

Significativo passo in avanti verso il superamento della spesa storica

Il finanziamento degli Enti Locali da ora in poi potrà tener conto dei fabbisogni standard. E’ stato pubblicato, infatti, sulla G.U. del 5 aprile 2013 il DPCM del 21/12/2012 recante "Adozione della nota metodologica e del fabbisogno standard per ciascun Comune e Provincia, relativi alle funzioni di polizia locale (Comuni), e alle funzioni nel campo dello sviluppo economico - servizi del mercato del lavoro (Province), ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. n.216/2010".

Il Consiglio dei Ministri, inoltre, il 18 aprile 2013 ha approvato in via preliminare un secondo provvedimento di attuazione D.Lgs. n.216/2010 che adotta le note metodologiche relative alla metodologia di determinazione dei fabbisogni standard per ciascun Comune e Provincia delle Regioni a statuto ordinario. Le note metodologiche, elaborate da SOSE con la collaborazione scientifica di Ifel, riguardano le funzioni generali di amministrazione, di gestione e controllo.

Il D.Lgs. n.216/2010, in attuazione della Legge delega sul federalismo, mirava al definitivo superamento del criterio della spesa storica di Comuni e Province, sostituendolo con il criterio del fabbisogno standard. Prevedeva inoltre, che l’adozione dei fabbisogni standard e, soprattutto, della relativa nota metodologica (spiegazione di come si è pervenuti ai parametri identificativi dei fabbisogni e di come essi si applicano) avvenisse con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali, e previa acquisizione dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari.

Il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard costituisce la componente innovativa fondamentale della riforma del federalismo fiscale e rappresenta, anche per il patrimonio informativo che rende disponibile, un punto di riferimento essenziale per lo sforzo di consolidamento dei conti pubblici.

Si tratta di un elemento decisivo di razionalizzazione ed equità nell’attribuzione delle risorse finanziarie che collocherà il nostro Paese in primissima fila tra quelli che fanno ricorso a metodologie di questo tipo, qualificate dall’OCSE come best practices nella progettazione dei sistemi di finanziamento dei governi locali.